———————–La dimensione del Dolore
———————–le serrature ascolta e pregna
———————–spirando dorme senza chiavi
———————–freme oscurandone ‘l bagliore
vìola con urla pensieri soavi
stende tappeti a barbari piedi
Cerbera volti sissenza calore
sembrin sorrisi fauci dismesse
questa è la vita da lei rimarcata
porta d’inferno a inaudite promesse
questa è l’essenza non rivendicata
d’argini eterni e quei lumi già spenti
.
Chi scassa la rima come i serpenti
dipinga la mela mai stretta fra i denti
poi che il presente sia paradossale
ovvia questione e prescinde dal male.
Ancora ancorati alle sponde del Fato
diamo al demonio il suo contentino:
si lavi i denti del bene ch’è il male
che abbia gengive d’altro spessore
che porti la rima dal suo dottore
e che lavando levi
la dimensione del dolore