Dormo. Forse credo di dormire. Si pensa realmente mentre si dorme? Si puo’ dormire mentre si pensa? Si può pensare di aver dormito pensando? Si può dormire pensando di aver pensato dormendo?
Oggigiorno le forme del pensiero sono sempre più Stealth, tutti pensano ripetutamente e spesso, distratti da un auricolare, da una metro in partenza, da uno Tzunami. Passeggiando ho sempre l’ impressione che tutti quelli che incrocio pensino e che i loro pensieri siano come bellissimi animali da compagnia: ben nutriti, appariscenti e reali. Chi non pensa? Cosa non pensa? Pensano di più gli animali o le persone?
Queste domande troveranno il loro termine estremale nella questione . “cos ‘è il Pensiero?”. Molti hanno pontificato e creato assiomatiche su questa valle deserta e la filosofia ha sudato 700 camicie, e Banalismizzando, come solo il Banalismo permette, ha scoperto solo che il pensiero Esiste. Trovare una definizione di pensiero non è solo difficile, ma anche autocontradditorio: solo col pensiero possiamo definire il pensiero, come se volessimo definire un oggetto da dentro l’oggetto stesso, Il punto di vista sarebbe sempre parziale, per non dire ridicolo.
Il pensiero non si può definire, ma solo descrivere. Così come ogni definizione sarebbe riduttiva e parziale, anche ogni descrizione ha dei forti limiti, ma la descrizione può essere incompleta. Una descrizione ha ogni licenza di essere parziale, anzi spesso è migliore se parziale. La libertà di ciascun soggetto descrivente è proprio questa: poter giocare sulla parzialità della descrizione del Pensiero. Il pensiero quindi esiste ed è anche troppo ontologicamente consistente, ma sottolineo, la discrepanza tra come una cosa è pensata e com’è descritta, quindi com’è descritto il pensiero della stessa, è oceanica.
Qui, in mezzo a tanta e tale discrepanza, ritrovo l’unica bellezza di Pensare al Pensiero, di sovraspeculare e iniziare disquisizioni persoggettive, l’unica bellezza di scrivere è Plasmare e creare ponti in questa discrepanza-crepaccio. Descrivere pensieri a cavallo di una qualunque forma d’arte (poesia, musica, pittura, scultura e ogni diavoleria che la modernità concede come “arte” ) è l’unico modo per non annegare nella discrepanza oceanica sopracitata.
Mi hanno chiesto chi è l’Artista. Concluderò questa sezione con la mia audace definizione di artista:
<<Artista è colui che annoda i propri dubbi sulla soggettività chiusa dell’ osservatore, colui che sente la natura del pensiero come Indefinibile e per questo, ha fatto del “descrivere” la propria ragione di Vita e l’unica possibilità di salvezza. >>