Chi perde tutto non ha mai posseduto se stesso.
Così,
Sull’isola di Ragione
le parole son scogli d’inchiostro
contro cui s’infrangono onde di carta
ma nell’antro, si, quello del Coglione
dorme sempre un assennato Mostro,
Lui che non coltiva i sogni ma li scarta
dorme.
E lo imitiamo, lo imitiamo a rotta
Di collo e di capoccia
Temendo il suo risveglio,
Figli scappati dalla chioccia
straparlando col coniglio
dalle orecchie infinite,
crederemo
Tanto di dormire,
Con la speranza di vetro
Che notte sia per tutti.